San Daniele e la "Crete"

San Daniele e la "Crete"

venerdì 24 maggio 2013

Patto di Stabilità: quale sarà il futuro prossimo nel Comune di Paluzza

Ebbene, di questi tempi non c'è mai pace per famiglie, imprese e nemmeno per le amministrazioni.
L'Europa, quella che avrebbe dovuto farci stare tutti meglio, sottomessa alle richieste tedesche e gestita da tecnocrati di varia estrazione, sottomessi agli interessi delle banche private, chiede all'Italia austerità, diminuzione della spesa pubblica, dando come risultati il tartassamento dei cittadini e anche la sospensione degli investimenti pubblici. Fermandoci qua sulle valutazioni politiche, ci limitiamo a dire che il Patto di Stabilità, imposto ai comuni al di sopra dei 1000 abitanti, è stato calato da un giorno all'altro sulle teste degli amministratori  e, sinteticamente, impone di spendere solamente quanto si incassa durante l'anno; detto così sembra un concetto semplice, ma la realtà invece è che questa è una norma complicatissima, che blocca, rinvia, con sistemi indecifrabili gli investimenti già fatti, una norma che può avere una logica ma per la cui applicazione sarebbe stato opportuno lasciare un tempo di transizione di almeno 2 anni.
Ma in pratica cosa comporta il rispetto del Patto di Stabilità? Anche qua semplifichiamo le cose dicendo che di tutti gli investimenti pubblici che il Comune avrebbe potuto fare nel 2013, ne verranno fatti meno della metà in quanto per gli altri non ci sono gli "spazi finanziari" necessari. Proviamo a vedere il bicchiere mezzo pieno e diciamo che comunque, essendo il bilancio comunale in buona salute, verranno ultimati i lavori precedenti, per cui le imprese verranno interamente pagate, si faranno le opere per cui è stato firmato un contratto d'appalto entro la fine del 2012 (spogliatoi Timau e strade di Aip e Valpudia), e verosimilmente si faranno i lavori per viabilità, marciapiedi e illuminazione per cui la Regione dovrebbe assegnarci, speriamo in breve, 150mila euro. Discorso a parte per la reception dell'Albergo Diffuso, per cui il discorso è più complicato visto che ci sono anche dei fondi europei di mezzo, ma che comunque in qualche modo si farà.
Rinviati invece i parcheggi di Cleulis, i lavori di San Giacomo e San Nicolò, la ristrutturazione dei fortini sulla Torre Moscarda, e altri ancora, nonchè la progettazione di altre opere in programma come i parcheggi di Casteons o l'ampliamento dei cimiteri comunali; la cosa peggiore comunque, non è il fatto in se che questi lavori vengano rinviati, ma bensì che ci sarà meno lavoro per le nostre imprese, un esempio nel piccolo di come l' AUSTERITA' APPLICATA A UN'ECONOMIA IN RECESSIONE, NON FA ALTRO CHE VELOCIZZARE LA RECESSIONE STESSA.
Ora non ci resta che andare avanti così, attendendo magari un ammorbidimento della morsa da parte del nuovo Governo, con riforme strutturali serie che colpiscano la spesa improduttiva e il sistema malato della grande finanza europea.